Impasto a braccia come una volta e cottura in forno a legna in un rinomato locale a gestione familiare dove potrete gustare anche piatti tipici.
In questa piccolissima pizzeria che sbuca in un angolo della piazza principale del paese c’è sempre la fila, estate e inverno.
E se ne capisce la ragione, dopo aver assaggiato il soffice impasto lavorato rigorosamente a mano, senza impastatrici elettriche, messo a lievitare sei-sette ore, poi disposto in pagnottelle su tavole di legno.
Il fiordilatte asciutto è prodotto appositamente da una fattoria di Alvignano, persino l’aglio viene sbucciato al momento perchè non perda di sapore. Per i tre fratelli (uno insegnante di educazione fisica, uno architetto, uno commercialista) l’antica osteria di famiglia è un patrimonio da tutelare.
Alla pizzeria Pepe, stretti nei tavoli con servizio essenziale, ogni piatto è speciale. Da provare la specialità della casa: l’antica pizza di scarole ricce.
Un ripieno dove la verdura, cruda, accompagnata da acciughe, olive, capperi e olio, cuoce appena grazie al vapore sotto la cupola.
Un capolavoro di gusto e di semplicità.
Oltre alla pizza è possibile gustare il "soffritto" o "zuppa forte", piatto rielaborato dalla famiglia sin dagli anni della cantina di "Ciccio Pepe"; inoltre, soprattutto durante i mesi invernali e solo in alcuni giorni della settimana, è possibile ritrovare i "sapori di una volta" in piatti semplici come le polpette di baccalà preparate dalle sapienti mani della signora Maria, moglie di Stefano, il baccalà fritto o al forno, il pancotto con rape e fagioli.